Ti capita mai di arrivare al “punto di rottura” con il tuo bambino?
Forse ci metti tutto il tuo impegno e la tua buona volontà, cerchi di essere sempre disponibile e paziente e di comprendere i bisogni del tuo bambino; ma arriva quel momento in cui non ce la fai più e “esplodi”.
Probabilmente sei stanca, stressata, con mille pensieri e altrettante cose da fare, e tuo figlio richiede costantemente la tua attenzione e la tua presenza per gestire le proprie emozioni.
Così, arrivi ad un punto in cui hai terminato la tua scorta di pazienza…non ce n’è più, e probabilmente, non c’è nessuno accanto a te, in quel momento, che ti possa essere d’aiuto.
Allora ti capita di urlare, di arrabbiarti, di rispondere con tono aggressivo alle richieste del tuo bambino, magari di strattonarlo o dargli una sculacciata, con l’obiettivo di porre fine ad una situazione per te faticosa…
Sei arrivata al “punto di non ritorno”.
Vorresti avere anche solo un attimo di pace, di silenzio, un momento per te, per liberarti la mente...
Ecco, quando ti trovi in questa situazione, e senti che non ce la fai e stai per “esplodere”, c’è una cosa importante che puoi fare:


Può sembrare una banalità, ma parte tutto da te, perché per far fronte a una situazione stressante, devi prima di tutto rimanere calma e lucida per affrontarla.
Per calmarti parti dal tuo respiro
La nostra mente e il nostro corpo sono collegati.
Con la gestione consapevole del tuo respiro (agendo consapevolmente sulla velocità e intensità) puoi influenzare il tuo cervello attraverso il sistema nervoso autonomo (nello specifico attivando il sistema nervoso parasimpatico, che si occupa della risposta di recupero e di rilassamento del corpo).
Tuttavia, è difficile fermarsi e concentrarsi sul proprio respiro nelle situazione che ti affaticano di più, se non sei abituata a fermarti prima di agire; non sarà facile all’inizio soprattutto se, in quei momenti, sei abituata a far “esplodere” le tue emozioni.
Occorre quindi allenarsi, prima di tutto trovando dei momenti di calma dove poterti fermare e iniziare a sperimentare questa pratica, cioè portare l’attenzione sul tuo respiro. Ogni giorno, prova a dedicare un paio di minuti a te stessa.
Ecco un esempio di pratica per aiutarti a ritrovare la calma nei momenti di maggiore tensione:

Scegli un luogo e un momento tranquillo dove poterti fermare per un attimo, e scegli una posizione che per te è comoda. Chiudi gli occhi, o tienili socchiusi, e posiziona dolcemente il palmo di una tua mano su una zona del tuo corpo dove senti più bisogno. Può essere sul cuore, sulla pancia, sul braccio, sulla fronte o sull’altra mano. Mantieni delicatamente la mano così posizionata, con un tocco gentile, come farebbe una madre per il suo bambino. Poi inizia a portare la tua concentrazione sul tuo respiro. Cerca di portare la tua attenzione sul modo in cui respiri, notando la velocità e l’intensità del respiro. Se questo è veloce prova a fare dei piccoli aggiustamenti per rallentarlo, allungando il tempo dell’inspirazione e dell’espirazione. Se vuoi puoi aiutarti contando fino a 4 per ogni inspirazione ed espirazione e, a poco a poco, puoi allungare sempre di più il tempo dell’espirazione. Senti il respiro calmante che passa attraverso il tuo corpo.
Ora lascia che il tuo respiro venga spontaneo, accettandolo così com’è, e ascolta le sensazioni fisiche che produce nel tuo corpo, concentrandoti su una zona in particolare. Potrebbero sopraggiungere dei pensieri e, se arrivano, prendine atto, e gentilmente riporta la tua attenzione alle sensazioni fisiche prodotte dal tuo respiro spontaneo. Accogli il tuo respiro così com’è, con amorevolezza, e se emergono emozioni o sensazioni, accoglile così come sono con atteggiamento amorevole, come per il tuo respiro.
Quando sei pronto/a per terminare questa pratica, porta l’attenzione sul tuo corpo e fai qualche movimento per sgranchirti. Poi apri gli occhi per rientrare in contatto con il mondo esterno.
Allenati ogni giorno.
Quando arriverà il famoso “punto di rottura”, prima di fare qualsiasi cosa:

Se ti rendi conto di fare fatica a gestire i momenti ad alta intensità emotiva con il tuo bambino, puoi sempre contattarmi.
Potremo valutare l’inizio di un percorso per te per lavorare su questo tema.
E ricorda…se dovessi superare il punto di non ritorno, puoi sempre riparare!