“Basta lamentarti, sei insopportabile!”: Cosa succede quando urli al tuo bambino.
Ti è mai capitato di urlare questa o frasi simili al tuo bambino, in un momento di forte rabbia e frustrazione?
A questa mamma si…
Oggi ero fuori a fare una passeggiata, e ad un certo punto sento una donna urlare…
“Basta lamentarti, sei insopportabile!”
Mi giro, e dall’altra parte della strada, in lontananza, vedo una mamma con con tre bambini, uno più piccolo nel passeggino e due affianco a lei. Probabilmente andava da qualche parte con loro, e ad un certo punto urla questa frase.
Mi sono quasi spaventata, sentendo la voce di quella donna…
Forse mi ha riportato per un attimo indietro nel tempo, ricordandomi quando, da bambina, i miei genitori mi sgridavano per qualche comportamento sbagliato…e probabilmente ricorderà anche a molti altri adulti, una parte della propria infanzia.
Dopo aver sentito quell’urlo, tanti pensieri e sensazioni sono emerse in me, e mi sono immedesimata sia in quel bambino che in quella mamma…

Il bambino
Probabilmente quel bambino si sarà spaventato molto sentendo la sua mamma urlargli contro in modo così aggressivo.
Questo perché un bambino piccolo (avrà avuto circa 3 anni) non ha ancora le capacità per comprendere cosa ci sia dietro a quel comportamento della madre, e non ha ancora le competenze per affrontare autonomamente lo stress che ne deriva.
Infatti, la persona che si prende cura di lui, una delle sue figure di attaccamento, che dovrebbe proteggerlo dai pericoli (fisici ed emotivi), in quel momento lo ha spaventato.
Quando il bambino si sente in qualche modo minacciato, si attiva una parte del suo cervello che si occupa delle reazioni di attacco e fuga. In una situazione di pericolo il bambino si avvicina alla sua figura di attaccamento, per trovare conforto e calmarsi, ma quando questa persona è anche fonte di spavento e pericolo, il bambino non sa come reagire, perché da un lato vorrebbe avvicinarsi, per essere confortato, ma dall’altro lato vorrebbe allontanarsi dalla persona che lo spaventa.
Probabilmente quel bambino, in quel momento, si sarà sentito indifeso, non protetto, spaventato dalla stessa madre, non capito nei suoi bisogni, non accolto nelle sue emozioni, e sbagliato…
La mamma
Dall’altra parte c’è invece una mamma che, probabilmente, avrà provato una grande fatica in quel momento, tanto da urlare in quel modo alla persona che più ama al mondo.
Forse suo figlio continuava a lamentarsi per qualcosa e lei, dovendo dividere l’attenzione tra lui e gli altri due bambini, in quel momento non ce l’ha fatta più, ha superato il “punto di non ritorno”, il “punto di rottura” e sono così esplose le sue emozioni, in questo urlo di rabbia incontrollato.
Probabilmente c’erano dentro di lei tanta frustrazione, rabbia, stanchezza che, accumulate, l’hanno portata a reagire così.
O, forse, dentro di lei si sono attivate delle memorie implicite risalenti alla sua infanzia, che vengono rievocate da questa particolare situazione, e l’hanno spinta a reagire d’impulso, perdendo il controllo e urlando contro il bambino.
In ogni caso, in quel momento, l’unico modo che ha trovato per gestire la situazione, è stato urlare.
Ma dopo quell’urlo, qualcosa si è spezzato…
Un pezzettino della relazione tra la mamma e il bambino si strappa…
A volte succede, forse anche più spesso di quello che si vorrebbe, e capita dopo di provare un senso di colpa.

Quando si supera il “punto di non ritorno”, e non ci si riesce a fermare prima, le emozioni esplodono incontrollate come le onde di un mare in tempesta. Troppo forti e troppo alte, si infrangono fragorosamente sulla riva.
Può essere che sia capitato anche a te.
Quando capita di perdere il controllo con i propri figli, urlando come nel caso di questa mamma, o agendo in modo aggressivo o sculacciandolo, il bambino vive un’esperienza negativa.
Si verifica così una rottura della sintonia emotiva fra genitore e figlio, ma
gli strappi si possono ricucire!
Starà a te, genitore, riparare quello strappo, e ridurre la frequenza di questo tipo interazioni, ricordando comunque che non esiste il genitore perfetto!
Come riparare?
Si può iniziare chiedendo scusa per il proprio comportamento e spiegando al bambino cosa è successo. Poi, sintonizzandosi con le emozioni del bambino, lo si può confortare, aiutandolo così a regolare le proprie emozioni. E’ poi importante fargli sentire che, anche se hai sbagliato, anche se c’è stato un momento difficile fra di voi, tu continui a volergli bene, e ci sarai sempre per lui.
Così facendo manderai un importantissimo messaggio al tuo bambino:
Capiteranno delle volte in cui le emozioni saranno molto forti, e a volte troppe faticose da gestire; capiterà di comportarsi in modo sbagliato; capiteranno delle rotture in una relazione; ma una volta ritrovata la calma, si può sempre chiedere scusa per il proprio comportamento e si potrà ricucire lo strappo nella relazione.

Se ti accorgi di fare spesso fatica nella relazione con il tuo bambino, di ricorrere frequentemente alle urla, o altre modalità aggressive nell’interazione con il tuo bambino, ricorda:
Non esistono genitori perfetti.
Puoi sempre riparare la relazione e, se dovessi avere bisogno, puoi fare un lavoro personale su di te per gestire più efficacemente le tue emozioni, nei momenti di fatica con tuo figlio.
Se hai bisogno, non esitare a contattarmi.

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