La fine di un anno ci porta spesso a rivedere l’anno appena passato, a tirare le somme e ad osservare cosa è andato bene e cosa no nella nostra vita; e così arrivano i “buoni propositi” per l’anno nuovo… Capita anche te?
“Voglio essere più felice”
“Voglio diventare un genitore migliore”
“Voglio più tempo per me”
“Voglio avere più soldi”
“Voglio che i miei figli mi ascoltino”
“Voglio dimagrire”
“Voglio diventare più sicuro di me”
“Voglio….”
Pensiamo a quello che vorremmo avere, come ci vogliamo o non vogliamo più sentire, al tipo di persona che vorremmo diventare o che gli altri dovrebbero diventare.
Tutti desideri bellissimi, ma come possiamo realizzarli davvero?…Con la bacchetta magica della madrina di Cenerentola?
Purtroppo, o per fortuna, no.
La bacchetta magica, così come te la immagini e come l’hai sempre vista nei cartoni e nelle storie per bambini, non esiste.
La bacchetta magica in realtà sei proprio tu!
Tu puoi realizzare i tuoi desideri e i tuoi buoni propositi, nessun’altro può farlo al posto tuo.
Sei tu, per fortuna, che hai il potere di modificare le tue azioni e di metterti all’opera per realizzare i tuoi desideri e i tuoi buoni propositi.
E come si può realizzare un desiderio?
Un desiderio può essere realizzato se viene trasformato in un obiettivo!
Cioè? Mi stai dicendo che qualunque desiderio può essere realizzato?
No, sto dicendo che un desiderio trasformato in un obiettivo può essere realizzato; è l’obiettivo, quindi, che viene raggiunto o realizzato, obiettivo che deriva proprio da un tuo desiderio.
Perché parlo proprio di obiettivi e non di desideri?
Perché i desideri, o i buoni propositi, solitamente non sono qualcosa di ben definito; sono poco realistici, infattibili, o non dipendono dal comportamento della persona stessa.
Nei desideri tutto è possibile, perché non aderiscono alla realtà.
Invece un obiettivo, quando è ben definito, è sempre perseguibile e, quindi, realizzabile. Gli obiettivi aderiscono alla realtà, tengono conto delle nostre capacità, risorse, tempo, ecc.
Come si può, allora, trasformare un desiderio in un obiettivo?
Il primo passo è prenderti del tempo, fermarti un attimo, per capire davvero che cosa desideri; a volte può essere semplice, quasi scontato ma, altre volte, può essere davvero complesso capire quello ciò che si vuole raggiungere.
Spesso, infatti, sappiamo quello che non vogliamo invece di quello che vogliamo!
Quindi, la prima cosa da fare, è capire verso cosa vuoi andare e cosa invece vuoi lasciarci alle spalle.
Per fare questo è utile conoscere quello che non si vuole, ma poi è importante focalizzarsi verso quello che si vuole raggiungere, per avere una direzione.
Se sappiamo solo quello che non vogliamo, ma non sappiamo la destinazione finale di arrivo (obiettivo), non sapremo quale strada prendere, e quindi non riusciremo a mettere in atto i giusti passi per raggiungere l’obiettivo.
È come quando sei in macchina e accendi il navigatore… Per capire quale strada fare (le azioni da mettere in atto), devi prima avere chiaro il luogo dove vuoi andare e, quindi, inserire la destinazione (obiettivo). Se non inseriresti la destinazione ti muoveresti a caso tra le vie della città, senza una meta.
Per questo motivo, per porti un “buon” obiettivo, ovvero un obiettivo che sia davvero raggiungibile, è necessario formularlo in positivo.
Ad esempio, da: “Non voglio più stare male” a “Voglio essere più rilassato e tranquillo”.
Un obiettivo, infatti, ti deve dire chiaramente che cosa vuoi, e dove vuoi arrivare. “Non voglio più stare male” è un desiderio che non è ancora stato trasformato in obiettivo, perché non ti dice esattamente quello che vuoi, non ti da una direzione, ma indica solo quello che non vuoi, e per questo è difficile da realizzare. Invece “Voglio essere più rilassato e tranquillo”, già inizia ad indicarti quello che vuoi ottenere.
Ci sono poi altre caratteristiche fondamentali che costituiscono un “buon” obiettivo.
Queste caratteristiche sono state descritte soprattutto nel metodo SMART, un metodo di definizione degli obiettivi nato nell’ambito della gestione aziendale.
Le caratteristiche degli obiettivi descritte in questo metodo, però, possono davvero essere utilizzate nella vita di tutti i giorni per porsi un obiettivo, piccolo o grande che sia, relativo sia alla sfera personale che professionale.
È quindi definendo il più possibile un obiettivo, che si può trasformare il proprio desiderio in una destinazione raggiungibile.
Quali sono le caratteristiche di un “buon” obiettivo”?
Prendi carta e penna, e inizia a segnarti queste lettere S-M-A-R-T.
Un obiettivo deve essere SMART, ossia:
–Specifico: Es: “voglio essere più felice” non è un obiettivo ben definito, perché non è specifico ma generico. Prova a chiederti invece: “Cosa significa PER ME…essere felice?”, cercando di rendere il più specifico possibile il tuo obiettivo. Ad esempio, per me essere più felice potrebbe voler dire avere più tempo libero per leggere/fare passeggiate ecc, mentre per un’altra persona “essere più felice” potrebbe voler dire cambiare lavoro, piuttosto che viaggiare, ecc.
–Misurabile: un obiettivo, per essere ben definito, e quindi più facilmente perseguibile, deve essere misurabile, ovvero, bisogna misurare in qualche modo (ad esempio attraverso le azioni/parole/pensieri/numeri… ) quello che si vuole raggiungere; a tal proposito, prova a domandarti: “Che cosa mi farà capire di avere raggiunto il mio obiettivo?”. Ad esempio, se il mio obiettivo fosse “Avere più tempo da dedicare alla mia famiglia”, capirei di aver raggiunto il mio obiettivo (quindi lo misurerei) in base alle ore di tempo che dedicherei durante la settimana/weekend/mese alla mia famiglia.
–Ambizioso: deve essere qualcosa a cui TU ambisci, qualcosa che vuoi e che desideri davvero (è questo il legame tra desiderio e obiettivo), meglio se in linea con tuoi valori. Prova a domandarti: “Come vorrei essere tra uno/due/cinque/… anni?“, “Cosa vorrei fare nella mia giornata ideale tra uno/due/cinque/…anni?“. Attraverso queste domande potrai riflettere sulle esperienze e le attività che sono per te importanti, e quindi potrai ricavare un obiettivo che sia davvero ambizioso per te.
–Realistico: ovvero fattibile in base alle TUE risorse e capacità; quindi deve essere qualcosa di direttamente perseguibile dalla persona stessa; la realizzazione di un determinato obiettivo deve dipendere da te e non dal comportamento di altre persone. Ad esempio: “Vorrei che il mio capo mi trattasse meglio”, non è un obiettivo direttamente perseguibile dalla persona stessa, non è realistico perché dipende dal comportamento di un’altra persona). Potrebbe invece essere un obiettivo realistico: “Vorrei imparare a comunicare in modo più assertivo, così da esprimere correttamente le mie emozioni e opinioni, al mio capo”, perché in questo modo un cambiamento nel TUO comportamento, potrebbe portare ad un cambiamento nel comportamento dell’altra persona. Per definire un obiettivo realistico, può essere utile chiederti: “Questo obiettivo lo posso raggiungere io con le mie risorse e capacità, o dipende da qualcun altro?“, o ancora, “Cosa posso fare IO per….?”
–Tempificato: per poter realizzare un obiettivo bisogna darsi un periodo di tempo preciso, una scadenza che dia un limite temporale, e magari prevedere anche i vari step necessari per raggiungere l’obiettivo. Ad esempio se l’obiettivo fosse: “Voglio risparmiare più soldi”, occorre chiedersi: “Entro quando voglio realizzare questo obiettivo?”. Esempio: “Voglio risparmiare 6000 entro la fine dell’anno, mettendo da parte 500 euro ogni mese”.
Più un obiettivo è definito e più saranno chiare le azioni da intraprendere per raggiungerlo.
E ora tocca a te!
Quali sono i tuoi “buoni propositi” per quest’anno?
Sono specifici, misurabili, tempificati, ecc?
Prendi subito carta e penna e inizia; e se vuoi condividi i tuoi obiettivi nei commenti!
Buon anno!