Qualche settimana fa sono andata in un CAF vicino a casa mia.
“Buongiorno” di qua, “Buongiorno” di la, ad un certo punto uno dei signori presenti mi chiede che lavoro faccio.
“Psicologa” rispondo io.
…
“Quindi mi psicoanalizzi?” mi chiede sorridendo il signore.
“No”, ho iniziato a dirgli, e ho provato a spiegargli che non funziona così, ma non era il luogo, né il momento adatto, anche perché ero andata li per un altro motivo e non per spiegare come funziona il lavoro dello psicologo.
Così oggi, in occasione della Giornata Nazionale della Psicologia, ho deciso di scrivere questo articolo per fare un po’ più di chiarezza su alcuni punti, per sfatare alcuni luoghi comuni e pregiudizi (a proposito di luoghi comuni, ecco “le 5 domande e luoghi comuni sullo psicologo”), e per capire meglio chi è, e cosa fa lo psicologo.
Prima di incominciare, però, occorre dire che ci sono diverse tipologie di psicologo in base agli ambiti di intervento e alla formazione. Dallo psicologo del lavoro allo psicologo dello sport; dallo psicologo dell’emergenza allo psicologo clinico.
E’ proprio su quest’ultimo su cui mi voglio soffermare, perché è quello che molte persone hanno in mente, e quello su cui ci sono più stereotipi e pregiudizi; lo psicologo che lavora nel suo studio e da cui si va quando “si sta male”.
Ma quindi, chi è lo psicologo? E cosa fa?
Non vi dirò che lo psicologo è un laureato in psicologia, che ha fatto un tirocinio annuale, esame di stato, iscrizione all’albo e formazione continua, perché queste informazioni si trovano facilmente su Google o, meglio, sul sito dell‘Ordine degli Psicologi (a proposito, lo sapete che in Italia c’è un Ordine degli Psicologi e che tutti gli psicologi sono iscritti all’Albo della loro regione?).
Non vi dirò neanche che “La professione di psicologo comprende l’uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi…”ecc., anche questa legge si trova facilmente sul sito.
Quello che vi vorrei dire oggi è che lo psicologo è umano.
Lo psicologo è, prima di tutto, una persona come tutte le altre.
E come tutte le persone, anche chi fa lo psicologo può avere dei problemi o momenti di fatica, e chiedere lui stesso aiuto ad un altro psicologo.
Questo perché siamo tutti umani, siamo fragili e imperfetti; è una nostra condizione naturale. E quindi in certi momenti può davvero essere di aiuto rivolgersi ad un professionista. Tanto che, come dicevo prima, lo psicologo stesso si fa aiutare.
Lo psicologo è per tutti…per i deboli, per i forti, per i grandi, per i piccoli…Perchè a tutti può capitare di vivere un momento particolarmente difficile, e avere bisogno di aiuto, o voler aumentare le proprie capacità.
Veronica Carloni
Ci si può rivolgere ad uno psicologo non solo per una fatica, ma anche per conoscersi meglio, capire alcuni meccanismi, potenziare le proprie risorse… (Ne ho parlato già in questo articolo “le 5 domande e luoghi comuni sullo psicologo”)
Ma torniamo a “Chi è lo psicologo?”
Lo psicologo è una persona che ha deciso di fare lo psicologo come professione.
Quindi, se vi capiterà di incontrarne uno per strada, fate attenzione!
Nooo, non perché potrebbe leggervi nella mente (a proposito lo sapete che lo psicologo non può leggere la mente, vero?) ma perché in quella circostanza sarà semplicemente una persona come tutte le altre, e probabilmente starà facendo una passeggiata o andando a comprare il pane, o a prendere i figli a scuola.
Si capisce, quindi, che sarebbe poco utile e poco opportuno chiedere pareri, consigli, o iniziare a raccontare i propri problemi o l’ultimo sogno fatto, in mezzo alla strada, avendo a disposizione 5 minuti.
A proposito di 5 minuti, per riprendere il mio incontro con il signore del CAF, lo psicologo non “psicoanalizza” nessuno a meno che, oltre ad essere psicologo, non abbia anche fatto una scuola di specializzazione in psicoterapia di orientamento psicoanalitico. Allora in quel caso “psicoanalizza”, ma solo all’interno del setting.
Il che?
Il setting, cioè il luogo fisico in cui ogni psicologo svolge la sua professione (lo studio), ma anche il luogo mentale (fatto di regole, di tempi e dell’attenzione che viene data dal professionista alla persona che si rivolge lui).
Se sei arrivato/a fino a qui, probabilmente sei interessato/a alla figura dello psicologo, o forse vuoi informarti un po’ di più prima di prendere il coraggio e fissare un primo colloquio.
Forse però non hai ancora fatto quella chiamata o mandato quella mail, perché hai ancora un po’ di dubbi. Ti domandi se ti possa essere davvero di aiuto, se non ti costerà un capitale, se non sarebbe più semplice chiedere ad un amico.
Allora prima ancora di spiegare che cosa fa, ho delle informazioni importanti per te.
Innanzitutto, devi sapere che lo psicologo, nello svolgimento della sua professione, si deve attenere ad una serie di norme previste dal Codice Deontologico degli Psicologi Italiani.
Per esempio, è tenuto al segreto professionale, quindi tutto quello che viene a sapere durante lo svolgimento della sua professione rimane segreto. Questo è molto importante, perché permette alla persona di esprimersi liberamente senza la paura che i suoi problemi/difficoltà/dubbi, tra una chiacchiera e l’altra, arrivino dall’altra parte del paese (cosa che invece potrebbe succedere quando si parla tra amici…ovviamente si spera che tra amici le cose che si raccontano rimangano confidenziali, ma non hanno alcun obbligo previsto dalla legge, diversamente dallo psicologo).
Un altro aspetto molto importante è che, nel suo lavoro, lo psicologo rispetta le credenze e i valori delle persone che si rivolgono a lui, senza fare alcun tipo di discriminazione in base a etnia, religione, orientamento sessuale, gruppi di appartenenza ecc. Lo psicologo non impone il proprio sistema di valori, e quindi non “manipola la mente delle persone”, né fa “lavaggi del cervello”. Andrebbe contro il Codice Deontologico, e quindi incontro a sanzioni anche molto gravi, come l’espulsione dall’Albo.
Inoltre, lo psicologo è tenuto alla formazione continua, sempre a tutela delle persone che si richiedono il suo aiuto.
Devi anche sapere che lo psicologo non lavora con le persone con cui ha rapporti personali stretti, o di natura familiare o sessuale. Questo non perché non voglia aiutare i suoi amici o parenti, ma sempre per tutelare le persone che si rivolgono a lui. Perché se lavorasse con amici, parenti o partner, non sarebbe obiettivo nello svolgimento del suo lavoro e non riuscirebbe a cogliere alcune dinamiche in quanto lui stesso sarebbe coinvolto in alcune di quelle, all’interno di un legame affettivo.
Ok, ma quindi che cosa fa lo psicologo?
Lo psicologo è un professionista che si occupa di attività di promozione e tutela della salute e del benessere delle persone.
Fornisce sostegno a chi si trova in una situazione di disagio o difficoltà, accompagnando le persone in alcuni momenti particolarmente difficili della vita, o caratterizzati da profondi cambiamenti.
Aiuta le persone a diventare più consapevoli di sé, a prendere decisioni e agire nel modo migliore per il proprio benessere e il raggiungimento dei propri obiettivi. Favorisce, quindi, l’autonomia delle persone.
Aiuta a comprendere le proprie dinamiche, a dare nuovi significati ai propri vissuti, a rielaborare eventi significativi.
Aiuta a ri-trovare le proprie risorse o potenziarle, per far fronte ad una situazione di disagio e superarla.
In che modo?
Ci sono molti modi diversi, a seconda degli ambiti di intervento e della specifica formazione dello psicologo.
Sicuramente l’instaurarsi di una relazione di fiducia basata sull’ascolto senza giudizio, empatia e accettazione, è uno degli elementi comuni che si ritrova nell’intervento di ogni psicologo. Questo permette di creare uno spazio e un tempo dove le persone possano sentirsi accolte, accettate e libere di esprimere i propri vissuti.
La modalità principale con cui si crea solitamente questa relazione è il colloquio, a cui poi si aggiungono le conoscenze apprese sul funzionamento delle persone, teorie e ulteriori strumenti e tecniche specifiche di ogni formazione.
Ma davvero funziona? Si può cambiare davvero o è una perdita di tempo?
Cambiare si può, ma solo se si vuole davvero. Ci deve essere la motivazione della persona stessa.
Inoltre, se ti fermi un attimo a pensare, tu sei già cambiato molto da quando eri un bambino/a, il tuo modo di pensare e di agire è cambiato, attraverso le esperienze e relazioni che hai avuto.
Caspita! Sei hai letto fino a qui, forse sei davvero interessato, ma ecco che arriva l’ultimo scoglio prima di fare quella fatidica chiamata…
Il costo dello psicologo
E’ vero, lo psicologo nell’ambito privato ha un determinato costo, come tutto del resto. Come altri professionisti della salute che lavorano nell’ambito privato… Come il medico che ti fa la visita, come la radiografia alla gamba. Un costo che tiene conto della sua formazione continua, della sua esperienza, di determinate tecniche o materiali utilizzati, costi di affitto dello studio, delle tasse da pagare per la partita IVA ecc. Un costo che tiene conto del fatto che con il suo lavoro deve riuscire a “campare”.
Tutto ha un costo, anche il massaggio dal massaggiatore, taglio e piega dal parrucchiere, l’estetista, i vestiti che compriamo e quello che mangiamo.
Quello che bisogna domandarsi è:
Vale la pena questo costo?
Vale la pena spendere per la mia salute, per il mio benessere?
Vale la pena spendere per migliorare la qualità della mia vita?
Vale la pena spendere per la qualità delle mie relazioni?
Oppure vale di più la pena spendere per taglio e piega dal parrucchiere?
O per un bel vestito?
O per le scarpe di marca?
Sono scelte, basta prenderle in modo consapevole e informato.
In ogni caso, è utile sapere che ci sono strutture pubbliche o private convenzionate con il Sistema Sanitario Nazionale che offrono questo servizio gratuitamente o con tariffe più agevolate, così come per altre professioni sanitarie.
Quindi per chi non avesse la possibilità di andare da uno psicologo privatamente, può fare riferimento ai Consultori, alle ASL, o ad altre strutture private convenzionate che offrono prezzi molto bassi, talvolta solo ticket per un tot. di incontri o anche colloqui gratuiti.
Per quanto riguarda il privato, al momento l’unica agevolazione è che le spese sostenute dallo psicologo si possono scaricare nel 730, in quanto rientrano tra le spese sanitarie detraibili.
Spero, con questo articolo, di aver passato alcune informazione importanti rispetto a chi è, cosa fa e come lavora lo psicologo. E, soprattutto, spero di aver passato l’idea di “psicologo umano”, che non legge nella mente, che non ha la bacchetta magica, che non può dare una risposta ai problemi in una semplice chiacchierata di qualche minuto. Dietro c’è molto di più, e ci vuole tempo, perché il fine è il benessere dell’altra persona.
E tu cosa ne pensi?
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