«Emozioni e Adolescenza»: riflessioni e linee guida per i genitori (incontro formativo)
Giovedì 15 novembre 2018 ho tenuto un incontro formativo sul tema “Emozioni e Adolescenza” rivolto a tutti i genitori degli adolescenti, presso l’Oratorio Beata Vergine Maria Immacolata della parrocchia di San Teodoro, a Cantù.
L’incontro è stato uno dei tanti appuntamenti organizzati dall’oratorio di Cantù in occasione della settimana di vita comune degli adolescenti, durante la quale i ragazzi, insieme agli educatori e a Don Eugenio, hanno condiviso momenti di vita quotidiana per una settimana, lavorando molto sul tema delle emozioni.
Come psicologa laureata in psicologia dello sviluppo e dei processi educativi, mi è stato chiesto di condurre questo incontro formativo, con l’obiettivo di creare un momento di riflessione, per i genitori, sul tema “Emozioni e Adolescenza”, aumentando così la loro consapevolezza su tale argomento, e quindi fornendo un sostegno alla genitorialità in una specifica fase evolutiva dei figli: l’adolescenza.
Partendo dal presupposto che non è possibile dare delle risposte certe ai genitori, senza prima aver fatto un approfondimento necessario per conoscere la specificità di ogni singolo ragazzo, durante la serata è stato possibile fornire delle linee guida, delle indicazioni di massima per i genitori, sull’argomento in questione.
Per arrivare a fornire queste linee guida, ho iniziato la serata innanzitutto partendo dalle idee, opinioni e impressioni dei genitori stessi sul tema, attraverso un lavoro di brain storming.
Ho poi fornito alcune informazioni e spiegazioni rispetto al costrutto delle “emozioni” e alla fase evolutiva adolescenziale, ricca di cambiamenti a livello cognitivo, corporeo, delle relazioni e della propria identità.
Mi sono soffermata anche su alcuni concetti importanti come: l’intelligenza emotiva, l’empatia e la mentalizzazione, attivando i genitori stessi attraverso un compito di mentalizzazione sui pensieri e le emozioni (strettamente connessi fra loro) che vivono maggiormente i loro figli, in questa particolare fase di sviluppo.
Successivamente ho fornito una lettura di alcune emozioni e comportamenti tipici di questa fase evolutiva, all’interno dell’ottica dei compiti di sviluppo che ogni ragazzo/a è chiamato/a ad affrontare e superare, durante l’adolescenza.
In particolare mi sono soffermata sulle emozioni considerate “negative”, quelle più difficili da gestire: la rabbia, la tristezza e la paura, cercando di dare una spiegazione a tali emozioni considerando la fase che sta vivendo l’adolescente: una fase di passaggio dall’infanzia all’età adulta, il cui obiettivo è il distacco dal mondo dell’infanzia e dai genitori e l’ingresso nel mondo adulto.
Giunti al termine della serata e della riflessione, ho fornito delle linee guida ai genitori che, a mio parere, sono fondamentali per sostenerli nel loro ruolo genitoriale in questa specifica fase, sul tema delle emozioni.
Ecco le LINEE GUIDA (che spero possano essere d’aiuto a tutti i genitori che leggeranno questo articolo):
- Accettazione di tutte le emozioni dell’adolescente,anche quelle considerate negative (come rabbia, paura, tristezza): un’emozione non è mai sbagliata, è semplicemente quello che sente una persona. Per accettare e accogliere ogni emozione è fondamentale innanzitutto saperle riconoscere.
- Empatia (sintonizzare il proprio vissuto con quello dell’altro per comprenderne le emozioni e trasmettere questa comprensione): essere disponibile all’ascolto, senza giudicare o sminuire quello che il ragazzo racconta. Più siamo in grado di riconoscere e accogliere le nostre emozioni, più siamo in grado di riconoscere e accogliere quelle altrui.
- Sostenere le modalità di espressione emotiva del ragazzo prima di tutto facendo da esempio, da modello con il proprio comportamento: adulto come punto di riferimento, coerente, che viene osservato dall’adolescente. Sostenere le modalità di espressione delle emozioni dando delle regole/limiti, pochi, chiari e fissi.
- «Ascoltare con gli occhi», «Essere osservatori attenti»: fare attenzione al comportamento non verbale per cogliere gli stati emotivi del ragazzo. Spesso infatti l’adolescente fa fatica a verbalizzare con i genitori le proprie emozioni.