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Non è l’anno nuovo che porta nuove cose…sei tu!

Non è l’anno nuovo che porta nuove cose…sei tu!

Tutti gli anni, a Capodanno, ricevo sempre gli stessi messaggi…
“Auguri, con la speranza che sia un anno migliore!”
“Buon anno!”
“Che l’anno nuovo ti porti gioia, serenità, salute…”, ecc
Molto spesso, mi ritrovo anche io a scrivere questi messaggi, un po’ per tradizione, un po’ per abitudine, un po’ per educazione, per rispondere agli auguri delle altre persone, un po’ perché spero davvero che l’anno nuovi porti qualcosa di meglio alle persone…dimenticandomi una cosa fondamentale:

Non è l’anno nuovo che porta cose nuove!

Non è l’anno nuovo che porta cose nuove!

Solo che siamo talmente abituati a scambiarci questo tipo di auguri che neanche ci pensiamo!
Non è l’anno nuovo che ci porterà la salute, non è il cambio di un numero che ci farà avere un lavoro migliore o guadagnare di più, né ci farà sentire magicamente meglio con noi stessi.

Quest’anno, però, in mezzo a tanti auguri di buon anno simili, ne ho ricevuto uno che mi ha riportato con i piedi per terra:

anno

Non è il nuovo anno che deve cambiare. Sei tu che devi cambiare…

Sarebbe una frase da leggere e rileggere ogni giorno, perché spesso ce lo dimentichiamo!

Significa che siamo noi a doverci comportare diversamente, se vogliamo ottenere dei cambiamenti nella nostra vita!

Siamo noi, con i gesti quotidiani di ogni giorno, con i nostri pensieri, i nostri comportamenti, le nostre azioni, che possiamo fare la differenza!
L’anno non cambia, cambia solo il numero che gli abbiamo dato!

Quello che può cambiare davvero sono le persone, le loro azioni e i loro pensieri.
Perché se ci comporteremo sempre allo stesso modo, non otterremo mai nulla di diverso!

Certo, costa fatica!
È molto più facile e molto più divertente sparare fuochi d’artificio, mangiare lenticchie e cotechino, vestirsi di rosso o di bianco (a seconda delle culture), buttare qualcosa di vecchio, mangiare 12 chicchi d’uva…con la speranza che questi riti portino dei cambiamenti nella nostra vita.

Naturalmente, nulla in contrario con le tradizioni della fine dell’anno, anzi, mi piacciono molto le tradizioni e i riti di passaggio simbolici, soprattutto sperimentare quelli di culture diverse dalla mia!
L’importante, però, è tenere bene a mente che questi sono soltanto riti, tradizioni, abitudini e usanze, che se poi non sono seguite (ogni singolo giorno dell’anno) da comportamenti e pensieri volti a migliorare la propria vita, di per sé non servono a nulla (forse solo a rallegrare la serata di fine anno).
Non è il nuovo anno che deve cambiare. Sei tu che devi cambiare…

Quindi io dico “si” alla lista dei “buoni propositi”, ma più che buoni propositi, dico “si” alla “lista degli obiettivi“.
Può essere molto utile mettere nero su bianco i nostri obiettivi, i nostri sogni, le nostre speranze…ma perché siano davvero raggiungibili occorre poi comportarsi di conseguenza.

Quindi prendete un foglio e chiedetevi:

Quali sono i miei obiettivi per questo anno?
Cosa vorrei raggiungere?
Cosa vorrei realizzare che ancora non ho fatto?

Ma perché siano davvero raggiungibili, devono essere obiettivi chiari, specifici, realizzabili e misurabili.
L’obiettivo è per esempio, guadagnare di più?
Allora specifichiamo quanto vorremmo guadagnare, in quanto tempo vorremmo raggiungere questo obiettivo e quali sono i passi per poterlo raggiungere, suddividendo il nostro obiettivo in tanti sotto-obiettivi. In questo modo sarà più semplice capire quali sono le azioni, i singoli passi da mettere in atto per la sua realizzazione, da compiere ogni mese, ogni settimana e ogni giorno.
E poi?

E poi iniziamo!
E monitoriamo nel corso del tempo come sta andando.

Sarà bellissimo se alla fine raggiungeremo i nostri obiettivi ma, non dobbiamo dimenticare che, ancora più bello sarà la persona che diventeremo mentre cercheremo di perseguirli!

Perché nel tentativo di raggiungere un obiettivo cambieremo noi per primi, a prescindere dal raggiungimento finale.

Quindi, il cambiamento è tutto nelle nostre mani!

D’altronde lo diceva anche Gianni Rodari…

“Indovinami, indovino,
tu che leggi nel destino:
l’anno nuovo come sarà?
Bello, brutto o metà e metà?
Trovo stampato nei miei libroni
che avrà di certo quattro stagioni,
dodici mesi, ciascuno al suo posto,
un carnevale e un ferragosto,
e il giorno dopo il lunedì
sarà sempre un martedì.
Di più per ora scritto non trovo
nel destino dell’anno nuovo:
per il resto anche quest’anno
sarà come gli uomini lo faranno.”

[L’anno nuovo – G. Rodari]

Buon cambiamento!

 

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