Cara mamma,
capita anche a te di perdere spesso la calma e urlare contro tuo figlio, anche quando non lo vorresti?
O di agire in modo impulsivo di fronte ad un comportamento del tuo bambino, per te insopportabile, per poi sentirti in colpa?
Magari ti domandi:
“Perché mi fa così tanto arrabbiare quando si comporta in questo modo?”.
“Come posso mantenere la calma di fronte a questo suo comportamento?”.
E magari ti ritrovi ad agire d’impulso, “esplodendo“, con urla o comportamenti aggressivi che, probabilmente, spaventano il tuo bambino…e dei quali, dopo, ti penti.
E se ci rifletti un attimo, ti capita proprio di ripetere le stesse frasi o comportamenti che i tuoi genitori hanno usato con te quanto tu eri bambina…anche quelli che non avresti voluto ripetere con tuo figlio/a…
Quante volte ti sei proposta di non ripetere gli errori che i tuoi genitori hanno fatto con te? Per poi sentirti ripete frasi simili o azioni che facevano i tuoi genitori quando tu eri bambina?
Se ti ritrovi in questa situazione, probabilmente, vorresti agire diversamente, riuscire a mantenere la pazienza ed essere più tranquilla; non sentirti in colpa per le tue reazioni, e capire come mai certi comportamenti del tuo bambino ti fanno “scattare” così tanto e perché ripeti quello che i tuoi genitori facevano con te…
A volte, sembra proprio che il ruolo del genitore tiri fuori i nostri lati più oscuri…

Può sembrare strano, ma capita a molti genitori di riproporre frasi o comportamenti simili a quelli dei propri genitori, nei confronti del proprio figlio, anche quelle frasi o azioni che non avresti voluto ripetere, e che ti eri promessa di non utilizzare, perché a te per prima (da bambina) hanno dato fastidio e ti hanno “ferita”.
Perché questo accade?

Non esistono genitori perfetti
Non esistono genitori perfetti, genitori che riescono sempre a soddisfare tutti i bisogni del proprio figlio.
Anzi, molto spesso i genitori sbagliano, cercando comunque di fare la cosa migliore per il proprio bambino con gli strumenti che hanno a disposizione basandosi, a loro volta, su come sono stati educati dai propri genitori.
Per questo, ognuno di noi si porta dietro delle “ferite”, chi più grandi, chi meno… chi già rimarginate, chi ancora no.
Se queste “ferite” non sono state “guardate” e “curate“, si potranno “aprire” di fronte alle richieste emotive del proprio bambino.
Quando si diventa mamma e papà, infatti, la propria infanzia e le proprie “ferite” ricompaiono inevitabilmente sulla scena.

Perché?
Perché il bambino, con tutte le sue richieste, bisogni ed emozioni, che ancora non è in grado di regolare, richiede a noi adulti un grande lavoro.
Capita così, che quando veniamo sopraffatti dalle eccessive richieste dei bambini e siamo stanchi, affaticati, stressati o frustrati, veniamo travolti dalle nostre stesse emozioni.
In quei momenti non si riesce a pensare lucidamente e, spesso, si agisce in modo incontrollato o eccessivo, magari anche in un modo che proprio non vorremmo agire.
Nei momenti di stress si tende a rispondere in base alle proprie esperienze passate.
Quando questo accade, le risposte emotive, incontrollate, rievocano le risposte emotive del proprio passato come figli.
Si riattivano, quindi, dentro al genitore alcuni vissuti relativi alla propria infanzia, al proprio passato di bambino, spesso legati a sentimenti di impotenza, perdita, paura, inadeguatezza…
Si “riaprono” quelle ferite che non erano state ancora chiuse.
Questo succede quando le “ferite” del proprio passato, come figli, non sono state “guardate”, comprese e “curate“; quando la propria storia educativa, ovvero come siamo stati educati dai nostri genitori, e il bagaglio di esperienze che ci portiamo dietro, non è stato rielaborato.
Capita, allora, di ripetere frasi, parole, gesti o comportamenti che i nostri genitori usavano con noi da bambini, anche se questi ci hanno fatto soffrire.
Infatti, se non si riflette sulla propria storia educativa, sulle proprie esperienze (sia positive che negative), si tenderà a riproporre ai propri figli i modelli educativi dei propri genitori, anche quelli negativi, anche quelli che ci hanno fatto stare male quando eravamo bambini.

Cosa puoi fare per evitare di agire in modo impulsivo e riversare sul tuo bambino il tuo bagaglio emotivo?
Quello che puoi fare è fermarti e riflettere sul tuo comportamento.
Riflettere sulla tua storia passata, sulle esperienze (positive ma soprattutto quelle negative) che hai avuto da bambina, comprenderle e integrarle all’interno della tua storia.
Occorre guardare le “ferite” del passato, diventarne consapevoli, per evitare che si riaprano nella relazione con tuo figlio.

A volte, questo lavoro si può fare da soli, altre volte c’è bisogno dell’aiuto di qualcuno che ci consenta di riavvicinarci a quelle ferite così dolorose.
Occorre diventare genitori consapevoli
Diventare genitori consapevoli significa:
-Stare nel presente della relazione con i propri figli
-Essere consapevoli dei propri sentimenti e pensieri
-Essere consapevoli dei sentimenti e pensieri del proprio figlio
-Agire intenzionalmente
-Fornire al bambino ciò di cui ha bisogno, rispettando le sue emozioni e pensieri
Per fare questo, occorre diventare consapevoli della propria storia, delle proprie “ferite” subite da bambina, dei bisogni non soddisfatti e delle proprie modalità educative, per poter agire intenzionalmente nei confronti del proprio bambino, e rispondere ai suoi bisogni emotivi, anziché rispondere ai tuoi bisogni non soddisfatti di quando eri bambina.
Se non si fa questo lavoro, il rischio è di proiettare sul bambino le proprie “ferite” e di riversare su di lui il carico del proprio bagaglio emotivo.

Il rischio è di non si riuscire ad ascoltare veramente il proprio figlio né a rispondere alle sue esigenze emotive, perché si rimane “intrappolati” nei bisogni che avevamo da bambini e che non sono stati soddisfatti, finendo col “chiedere” inconsapevolmente al proprio figlio di soddisfarli.
Così facendo, si continuerà a ripetere gli errori dei propri genitori senza esserne consapevoli, continuando a adottare i soliti comportamenti inefficaci.
Inoltre, verranno influenzate fortemente la sicurezza del bambino e il suo senso di sé, oltre che la relazione genitore-figlio.
Se ti ritrovi in tutto questo, se senti che le parole che hai letto ti risuonano dentro in qualche modo…
è il momento di incominciare a riflettere sulla tua storia educativa

Se vuoi, puoi cominciare tenendo un diario.
Inizia a scrivere su un diario tutte le volte in cui senti di perdere il controllo del tuo comportamento e delle tue emozioni, nei confronti di tuo figlio. E prova a vedere quali situazioni e comportamenti del tuo bambino fanno scatenare di più le tue risposte reattive.
Questo è solo un piccolo esercizio per iniziare a riflettere sui tuoi comportamenti e a diventare più consapevole ma, se ne senti il bisogno, puoi contattarmi per iniziare insieme un percorso per diventare un genitore più consapevole, più sereno e efficace.
E ricordati:
“Puoi sbagliare, essere insicura, essere un genitore imperfetto!”
Veronica